Chi siamo (e come funziona)

Guardate, spulciate, leggete a piacere: qui si scrive per voi. Di libri.
Di cosa avete bisogno? Un thriller da leggere sotto l'ombrellone? Una commedia di raffinato humour per il fine settimana in campagna? La lettura di quel certo testo che vi incuriosisce tanto (ma che ancora non avete osato acquistare) deve essere di necessità attenta e scrupolosa oppure può adattarsi anche alle cinque fermate di metrò, il tragitto che tutti i giorni percorrete per andare al lavoro?
Qui, di opere, ne troverete alcune. Lette e poi schedate per "modalità di lettura" (veloce, lenta, frazionata, continua...); utilizzando le etichette cercate quella che più vi piace, quella che più sentite vostra, quella che più si adatta alle vostre esigenze del momento.
Perché, non temete, c'è sempre un libro giusto al momento giusto. Conclusa l'opera, tornate qui: per ogni libro consigliato viene pubblicata una banale guida alla lettura, senza pretese. Si tratta solo di alcune note che si spera possano esservi di aiuto per approfondire, magari solo in parte, le scelte stilistiche dell'autore, i legami sottesi alla trama, la psicologia dei personaggi.
Quindi... Buona lettura! E se avete domande, complimenti, stroncature terribili ... scrivete! info@appuntidicarta.it ADC risponderà a tutti! (O almeno, farà del suo meglio). Trovate ADC anche su Twitter.

Bio: ufficialmente, ADC è una delle tante invisibili e silenziose figure che popolano il vario mondo delle CEO's PA.
Di solito quando non lavora (ma anche - ogni tanto - quando lavora: il suo capo è uno comprensivo) legge.
Siccome ha studiato il greco antico per dieci anni, non disdegna qualche capatina nella filologia classica, se l'occasione lo richiede.

giovedì 20 maggio 2010

“Durante”, di Andrea De Carlo

More about Durante

Vorremmo recuperare questa “vecchia” recensione, che avevamo conservato nel cassetto, ad uso e consumo dei due preziosissimi “insider” (ma veramente molto insider) con cui ci siamo ritrovati a parlare per caso (ma non tanto per caso, vista la giornata), di case editrici e sperimentazioni stilistiche, sul FrecciaRossa Mi-To, la mattina di venerdì 14 Maggio.

Non si tratta di un’analisi contenutistica e stilistica vera e propria, per cui consigliamo (come per tutti i nostri testi d’altra parte) una propedeutica lettura del libro, precedente alla lettura del post. Pena: l’incomprensibilità di alcuni punti (ferma restando l’ipotesi – quanto mai IPOTETICA – che i punti in questione possano, con la lettura, divenire comprensibili. Del che, dubitiamo fortemente. Ma comunque).

- Conosciamo i cognomi di tutti tranne che quelli di Pietro, Durante e delle due donne da cui Durante ha avuto figli. Curioso.
- Molto focalizzato: la cascina, i campi, il verde, le strade interpoderali.

Cfr ovviamente con Guido Laremi & Mario (devo ricordarvi che stiamo parlando di “Due di Due”?): ci piace l'idea di un De Carlo “civilizzato” (De Carlo, ci perdoni), tutto grazie a un “rimescolamento di personaggi”: Durante potrebbe essere un Guido Laremi "sopravvissuto", e Durante, in potenza, un Mario modificato dagli eventi.

Ci piacciono le sfumature senza contrasti: non società industriale & percorso prestabilito contro mondo creato e costruito a immagine e somiglianza dell'animo, ma due mondi già alternativi che si scontrano e si rivelano (anche l'alternativo dopo un po' si trasforma in tradizione, abitudine, routine?)

Cfr l'idilliaco clima bucolico di “Due di Due” con il caldo torrido delle Marche… se cresci tu, crescono anche i luoghi, e diventano difficili, aspri, inaccessibili.

Attenzione alle non-chiusure. Durante sparisce, Pietro… chissà.
Pietro termina sempre i suoi lavori al telaio, mentre questo lavoro invece (la vita che, dice Durante, quando l'hai capita, è ora di finirla) rimane incompiuto, perché ognuno può finirlo come gli pare.
Andate a riguardare l'intervista podcast di Fahrenheit: illuminante. 

Attenzione alla fruizione attiva e immediata del libro, e alla modalità di lettura. Forse sarebbe da rileggere con calma, un volta terminato, ma ci parrebbe un tradimento nei confronti della teoria della fruizione… eppure, se sei troppo preso dalla teoria, non ne esci più… Durante docet e fa riflettere su cose in parte dimenticate, su atteggiamenti che la routine nasconde, su pensieri che bisognerebbe coltivare, tutti i giorni.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Diciamo che sul buon De Carlo l'uso dei cognomi è sempre stato un particolare interessante.
Sembra quasi legare l'uso del cognome a un certo tipo di confidenza con la persona, o meno. Esempio banale: Guido, che da quando conosce Mario smette di essere Laremi (e anche sulla scelta del cognome si potrebbe ricamare parecchio, o meglio, io ho la mia teoria...).
Il protagonista spesso non ha neanche un nome (per scoprire che Mario si chiama Mario deve passare almeno mezzo libro). E qui proprio l'essere incantato Durante, il protagonista e le due amate di fatto hanno già un legame forte fin dal principio, anche se magari non sanno di averlo, di conseguenza i cognomi possono essere abbandonati da subito. Il lettore lo sa ma loro ancora no. Interessante...


Devo dire che Durante (letto durante - appunto - un viaggo a Istanbul nel 2008) mi ha lasciato molto poco: durante - e ridaje - lo stesso viaggio ho perso il libro e, per una delle primissime volte in vita mia, non l'ho ricomprato.

Appunti di carta ha detto...

Cente, il La-Re-Mi? :)

Unknown ha detto...

Vedo che ti ricordi bene...