Chi siamo (e come funziona)

Guardate, spulciate, leggete a piacere: qui si scrive per voi. Di libri.
Di cosa avete bisogno? Un thriller da leggere sotto l'ombrellone? Una commedia di raffinato humour per il fine settimana in campagna? La lettura di quel certo testo che vi incuriosisce tanto (ma che ancora non avete osato acquistare) deve essere di necessità attenta e scrupolosa oppure può adattarsi anche alle cinque fermate di metrò, il tragitto che tutti i giorni percorrete per andare al lavoro?
Qui, di opere, ne troverete alcune. Lette e poi schedate per "modalità di lettura" (veloce, lenta, frazionata, continua...); utilizzando le etichette cercate quella che più vi piace, quella che più sentite vostra, quella che più si adatta alle vostre esigenze del momento.
Perché, non temete, c'è sempre un libro giusto al momento giusto. Conclusa l'opera, tornate qui: per ogni libro consigliato viene pubblicata una banale guida alla lettura, senza pretese. Si tratta solo di alcune note che si spera possano esservi di aiuto per approfondire, magari solo in parte, le scelte stilistiche dell'autore, i legami sottesi alla trama, la psicologia dei personaggi.
Quindi... Buona lettura! E se avete domande, complimenti, stroncature terribili ... scrivete! info@appuntidicarta.it ADC risponderà a tutti! (O almeno, farà del suo meglio). Trovate ADC anche su Twitter.

Bio: ufficialmente, ADC è una delle tante invisibili e silenziose figure che popolano il vario mondo delle CEO's PA.
Di solito quando non lavora (ma anche - ogni tanto - quando lavora: il suo capo è uno comprensivo) legge.
Siccome ha studiato il greco antico per dieci anni, non disdegna qualche capatina nella filologia classica, se l'occasione lo richiede.

domenica 23 maggio 2010

"Quello che le mamme non dicono", di C. Cecilia Santamaria

More about Quello che le mamme non dicono
La "prima" sapeva di venerdì sera, di Milano d'estate, di sole al tramonto sulle guglie del Duomo e, naturalmente, di spritz - S/L

Perché consigliamo la Chiara, anzi (ci perdoni), la Wonder, ché chiamarla con il suo nome di battesimo oramai, dopo quasi due anni e una quantità inestimabile di post, ci risulta un tantino difficile. A dire la verità, il perché, ce l'ha spiegato con dovizia di particolari la nostra collaboratrice S/L - autrice della chiosa di cui sopra. Venerdì sera, al telefono, dopo la presentazione milanese del libro. 

Perché la Wonder, la realtà te la racconta così com'è. 
E questo vale per il contenuto ma anche per la forma. 

Uno stile fresco e schietto, un rimescolio frizzante, quella capacità tutta italiana di portarsi dietro (e dentro) la lingua dello studio e dell'apprendimento (l'italiano nazionale), insieme a quella, più radicata e antica, del dialetto, della terra, della famiglia, delle origini.
E' grazie a questa freschezza di stile "alla romana" che le narrazioni di Wonder acquistano quel sapore di vita e realtà che le fanno così particolari.

Come se l'argomento non fosse sufficiente. "Quello che le mamme non dicono" è tutto ciò che ogni mamma nasconde di sera sotto al cuscino, come un fazzoletto ben ripiegato; tra le pareti domestiche, nell'intimo del cuore. Ombre profondissime nascoste nell'animo di ogni donna. Ombre a cui le mamme di oggi, forse, non sono più disposte ad accondiscendere in nome di un tabù sociale sempre vivo e presente.

Il successo del blog da cui è stato tratto il libro fa riflettere. Potremmo pensare ad una operazione di marketing ben riuscita e osservare il tutto con distaccata diffidenza, ma poi dovremmo fare i conti con una delle fondamentali leggi della pubblicità: il marketing c'è dove c'è pubblico, potenziale o acquisito. 

Ciò sta a significare che il mondo delle mamme-spritz forse è più vasto di quel che si pensa: è un luogo sotterraneo, ancora in sperimentazione, perché le mamme di oggi conoscono alla perfezione (e anche troppo) il luogo da cui partono ma non conoscono assolutamente nulla del punto di arrivo, che non è neppure, lontanamente, immaginabile. 

E' una realtà parallela, di sprazzi di luce incantevole. Una femminilità intima e auspicata, un'identità da conservare e coltivare con costanza, fatica, impegno e, perché no, anche con la leggerezza di una sana risata.

Nessun commento: