Chi siamo (e come funziona)

Guardate, spulciate, leggete a piacere: qui si scrive per voi. Di libri.
Di cosa avete bisogno? Un thriller da leggere sotto l'ombrellone? Una commedia di raffinato humour per il fine settimana in campagna? La lettura di quel certo testo che vi incuriosisce tanto (ma che ancora non avete osato acquistare) deve essere di necessità attenta e scrupolosa oppure può adattarsi anche alle cinque fermate di metrò, il tragitto che tutti i giorni percorrete per andare al lavoro?
Qui, di opere, ne troverete alcune. Lette e poi schedate per "modalità di lettura" (veloce, lenta, frazionata, continua...); utilizzando le etichette cercate quella che più vi piace, quella che più sentite vostra, quella che più si adatta alle vostre esigenze del momento.
Perché, non temete, c'è sempre un libro giusto al momento giusto. Conclusa l'opera, tornate qui: per ogni libro consigliato viene pubblicata una banale guida alla lettura, senza pretese. Si tratta solo di alcune note che si spera possano esservi di aiuto per approfondire, magari solo in parte, le scelte stilistiche dell'autore, i legami sottesi alla trama, la psicologia dei personaggi.
Quindi... Buona lettura! E se avete domande, complimenti, stroncature terribili ... scrivete! info@appuntidicarta.it ADC risponderà a tutti! (O almeno, farà del suo meglio). Trovate ADC anche su Twitter.

Bio: ufficialmente, ADC è una delle tante invisibili e silenziose figure che popolano il vario mondo delle CEO's PA.
Di solito quando non lavora (ma anche - ogni tanto - quando lavora: il suo capo è uno comprensivo) legge.
Siccome ha studiato il greco antico per dieci anni, non disdegna qualche capatina nella filologia classica, se l'occasione lo richiede.

lunedì 18 ottobre 2010

"Operaie", di Leslie T. Chang (*)

More about Operaie Se con l’amato Rampini affronti un mondo di cifre, numeri, dati tecnici e testimonianze da puro reportage giornalistico (e del Rampini, una volta iniziato, non ne puoi più fare a meno) qui sei nel regno della meraviglia, nel senso più classico del “tutto è possibile”.
E’ un approccio alla Storia che rivela origini e background culturale dell’autrice, che, seppure nata e cresciuta in USA, accoglie in sé (forse senza nemmeno rivelarlo a se stessa) radici e stili letterari propri di un mondo orientale a noi sconosciuto.
La bibliografia, estremamente curata nei dettagli e l’attenzione all’accuratezza delle fonti, tipica dell’inchiesta giornalistica propriamente detta, vanno di pari passo al racconto del magico e della tradizione: il culto per gli antenati, i riti di passaggio - nascita, matrimonio, morte - ancora così vivi nell’ambiente rurale; il ritmo delle stagioni; la vita in comunità, nel villaggio – una quotidianità fatta ancora di stenti, povertà e commistione promiscua di famiglie, parenti, bambini e animali domestici, tutti radunati sotto lo stesso tetto, a condividere un’abitazione fatiscente priva di riscaldamento, acqua calda ed elettricità, e l’incertezza del domani. Commistione ed esperienze a cui l’autrice non si sottrae ma che, anzi, fa proprie attraverso un percorso di immedesimazione e fascinazione sempre più profonda (e per certi versi, inconsapevole) che la porterà alla fine al recupero della propria storia personale.
Partendo dall’esperienza personale (la sua, e quella delle migranti) l’autrice fa propria la visione storica, tutta orientale, del tutto per la parte: l’esperienza individuale, con il trascorrere del Tempo e delle generazioni, perde il suo carattere di unicità e si fa Storia ed espressione non più del singolo individuo, ma di un popolo intero.
Curiosamente, ed è qui forse, l’esempio più evidente di quell’inconsapevolezza di cui parlavamo più sopra, proprio quella mancanza di individualità che l’autrice lamentava nel corso delle sue interviste alla famiglia di origine è ciò che rimane a noi lettori, a conclusione del reportage.
Le storie di Chumming e Min, abbandonate le particolarità intrinseche tipiche del racconto di esperienze individuali, assurgono a Storia del migrante, attraverso i tempi, i modi e le generazioni. La famiglia dell’autrice, vittima delle rivoluzioni, delle epurazioni, della sventura e dell’esilio, non racconta più soltanto la storia di individui specifici, ma la Storia di tutto il popolo cinese.
Il libro delle genealogie, con i suoi dati scarni e vergati a fatica, è testimone di un processo storico impensabile ai nostri occhi occidentali: il respiro di una civiltà millenaria in continua trasformazione; il tutto in parte, il ritorno all’unità Storica attraverso la parcellizzazione del reale.  

(*) Anche noi partecipiamo alla campagna NastroRosa per la prevenzione del tumore al seno!

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